testo di Marco Chizzali
disegni degli alunni della classe seconda
elementare della scuola Cerutti di Murano
La famiglia De Porcelli viveva in una fattoria sperduta nel bosco .
Mamma De Porcelli era una simpatica scrofa che amava moltissimo i suoi figli Porcellino e Porcellina; aveva una grande pancia tonda e un grande naso tondo sopra il viso anch’esso tondo.
Papà De Porcelli aveva anche lui un grande naso tondo sopra un viso tutto tondo e non vi dico della pancia: grande e tonda come un barile! Era sempre preoccupato perché la famiglia potesse trascorrere i giorni tranquillamente e dedicava la maggior parte del tempo alla sua grande passione: mangiare a più non posso.
Porcellino e Porcellina somigliavano a due barilotti rosa e scorrazzavano lungo la fattoria sempre pronti a combinare guai. Erano il terrore degli altri animali che dovevano subire in continuazione i loro scherzi. Ma come si poteva non perdonare le malefatte di quei piccoli e simpatici bricconi?!
Come tutti gli anni arrivò il giorno dell’amicizia. Gli animali della fattoria usavano festeggiare il primo giorno d’estate facendo una grande mangiata. Era la festa più attesa del bosco e quell'anno papà De Porcelli pensò che per consacrare la festa come si deve bisognava invitare anche il suo grande amico Orso.
Orso Orsoni era un animale possente di color bruno con il naso a punta e le orecchie piccoline. In fondo era un gran simpaticone ma soprattutto era un gran mangione. Pensate che fiutava il miele a un kilometro di distanza e non disdegnava certamente l’invito ad una festa. Viveva nel bosco con sua moglie la signora Orsoni, una grande orsa, e suo figlio, Orsetto.
Orsetto era ancora un cucciolo pieno di curiosità, metteva il naso dappertutto, ma era molto educato ed aveva imparato le buone maniere. Si cacciava anche lui sempre nei guai. Non perché fosse dispettoso, ma era ancora molto piccolo e tanto imbranato.
Quando Cracra', il corvo postino, porto' l’invito alla famiglia Orsoni che annunciava la loro attesa alla fattoria, tutta la famiglia esultò di gioia.
Mamma Orsoni preparò una grande cesta piena di tutte le delizie del bosco, fragole, mirtilli, more e soprattutto i funghi porcini che sapeva quanto piacevano alla famiglia De Porcelli.
Anche Orsetto volle portare qualcosa per fare una sorpresa ai suoi amici porcellini.
Ed ecco l’ora tanto attesa. A mezzogiorno la famiglia Orsoni si presenta davanti il cancello della fattoria.
Al suono del campanello papà De Porcelli con tutta la famiglia uscì ad aprire ai suoi amici. Quando videro i tre orsi entrare tutti gli animali furono presi dal panico.
Il gallo si precipitò nel pollaio che Porcellino e Porcellina per scherzo avevano spostato cinque minuti prima. Sbagliò l’entrata e invece della porta si infilò dentro una finestrella. Così ci rimase incastrato con il culetto di fuori.
Il cavallo lanciò un nitrito e con un salto finì sulla cima di un grande albero da frutto.
La mucca si precipitò verso la stalla dove il portone era stato chiuso dai due porcellini. Eh sì! Entrò nella stalla...ma con la grande porta conficcata nelle corna.
Il gatto saltò sul tetto, ma non contento si infilò nel camino da dove precipitò giù sopra il fuoco acceso, indovinate da chi?.
Il cane Dingo che avrebbe dovuto fare la guardia per paura che gli altri animali se la prendessero con lui prese la cuccia e fuggì via.
“Calma! Calma!” - gridò papà De Porcelli - “Questi sono amici miei! Vi presento la famiglia Orsoni.” Nessuno rispose e nessuno si presentò. Non che gli animali della fattoria fossero maleducati, in realtà erano troppo spaventati per uscire dai loro nascondigli. Un po' rammaricato papà De Porcelli si scusò con i suoi amici.
Così con le ceste piene le due famiglie si avviarono verso il grande prato dove avrebbero mangiato le loro leccornie.
Tutto era pronto, la tovaglia sul prato, la torta salata, i formaggi, i dolci, mancava solo una cosa: la sorpresa di Orsetto. “Per i miei due amichetti, che sono golosi di miele” - disse Orsetto con la voce tremante di entusiasmo - “ho portato questa sorpresa.” e tirò fuori dal suo sacchetto un favo intero di miele e di ... api!
Come Orsetto fosse riuscito non si sa, ma le api c’erano davvero e presero a volare arrabbiate intorno ai sette malcapitati. “Ahi! Ahi! Ahi!” gridavano tutti. Il naso di papà Orsoni era diventato un grosso melone. Il sedere di mamma De Porcelli già grande in verità divenne grosso come un baule, la testa di mamma Orsoni un grande pallone e papà De Porcelli fu punto proprio lì nel suo punto debole: il pancione. “Al fiume, al fiume!” - gridò mamma Orsoni - e tutti andarono a tuffarsi nel torrente per scappare alla furia delle api.
Eh sì! quella calda giornata d’estate finì proprio al fresco!
disegno di Alessia
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disegno di Alessia
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