Per la prima volta il piccolo procione andò da solo allo stagno. La strada era lunga e così si fece buio. Già si vedeva la luna splendere chiara nel cielo stellato. |
![]() |
![]() |
All’inizio il
cucciolo camminava lentamente, poi più veloce ed infine si mise a
correre. Disteso su di un prato verde vide un vecchio porcospino riposare. “Dove vai da solo?”– gli chiese il vecchio porcospino – “Allo stagno!”– rispose il piccolo procione con orgoglio– “Vado a raccogliere l’erba fresca per la cena”. “E non hai paura?” – chiese il vecchio porcospino. – “ non hai neanche le spine aguzze e lunghe come le mie!”. “Non ho nessuna paura!” - gli rispose il piccolo procione. |
Vicino allo
stagno dormiva un grosso coniglio. ”Mamma mia! Mi hai spaventato!” – disse - “Dove vai da solo il piccolo procione?” “Vado allo stagno” - gli rispose il piccolo. “Oh!” – disse il grosso coniglio – “Non hai paura di quello che si nasconde nello stagno? Io ho tanta paura di lui!” “No, non ho nessuna paura!” – disse il piccolo procione e andò allo stagno. |
![]() |
![]() |
Finalmente
vide un grande albero che collegava le due rive dello stagno. Il piccolo
procione cominciò ad attraversare lo stagno camminando sull’albero. Non
voleva pensare a quello che si nascondeva nello stagno, ma il pensiero
era più forte di lui. Nello stagno c’era qualcuno! Il piccolo procione cercava di nascondere la sua paura e si mise a fare le boccacce. Neanche a dirlo quello che si trovava nello stagno si mise anche lui a fare le boccacce… E che boccacce! |
Il piccolo
procione si girò e si mise a correre verso casa. Il Vecchio porcospino
lo vide e lo fermò. “Li nello stagno si nasconde qualcuno grande grande!!” - gridò il piccolo procione. Il vecchio porcospino gli diede un consiglio: “Per vincere la paura dovresti portare con te un bastone per poterlo minacciare." Il piccolo procione era proprio deciso a raccogliere l’erba per la cena e così prese un bastone e tornò allo stagno. “Può darsi che se ne sia gia andato” - pensò. No, non era andato via, era ancora nello stagno. Il piccolo procione alzò il suo bastone e lo minacciò. Ma quello anche lui aveva un bastone e anche lui si mise a minacciarlo. |
![]() |
![]() |
Il piccolo procione fece
cadere il bastone e di nuovo fuggì verso casa senza nemmeno guardarsi
attorno. Raccontò tutto alla mamma, tutto quello che gli era successo e raccontò di quello che si nascondeva nello stagno. “Ascolta quello che ti dico” - disse la mamma – “ Torna indietro ma stavolta non fargli le boccacce e non portare con te un bastone! Vai e sorridi a quello che si nasconde nello stagno! “ |
Così il piccolo procione
tornò e fece un sorriso a quello che si trovava nello stagno e anche
quello sorrise al piccolo procione. Il piccolo procione diventò così
felice che si è mise a ridere e gli sembrò che anche quello che si
trovava nello stagno si mettesse a ridere. Sembravano proprio due vecchi
amici. Il piccolo procione raccolse l’erba per la cena, salutò quello che si trovava nello stagno e andò a casa. Non mangiò mai un’erba così buona! |
![]() |
![]() |
“Dimmi chi
è quello che si trova nello stagno?” Chiese il piccolo procione alla mamma. La mamma si mise a ridere e dopo gli rivelò chi era quello che si nascondeva nello stagno. E voi avete capito che era? FINE
|
traduzione ed adattamento a cura di Svetlana Kouznetsova e Marco Chizzali
disegni di © Илл., Халилова А.Р., 1999