UNA GITA PAZZESCA

Caro diario, finalmente ci rivediamo e sono pronto a raccontarti una storia incredibile.
Una bella mattina di febbraio , ci siamo trovati io ed i miei amici cuccioli fuori da scuola in attesa del pulman che ci avrebbe portato in gita in montagna. Siamo saliti in fretta perché eravamo in ritardo nella tabella di marcia. L’autista correva come un pazzo ed in un momento ci siamo ritrovati nei tornanti di montagna.
Tu caro diario non ci crederai ma ad un tratto siamo entrati in una galleria buia e lunga e all’ uscita ci siamo trovati in un mondo completamente diverso dal nostro..
Non c’era più il pulman e nemmeno i miei compagni. Ero solo!!! Mi trovavo trasportato da una carovana trainata da cavalli e rinchiuso in una grossa gabbia di ferro e i miei vestiti non erano più quelli di prima.
La paura iniziava a farsi sentire ma la curiosità era tanta. Ho percorso un pò di strada prima di entrare in una città. Ecco arrivato e subito la gente del posto aveva iniziato a guardarmi e a circondarmi. La prima cosa che ho fatto è chiedere dove eravamo e un signore con un aspetto brutto incominciò a ridere e a urlare a squarcia gola: sentite sentite!!!! Questo corvo non sa dove si trova!!!! Uccellaccio mio ti trovi nella città di ” Camelot”.
Non sapevo cosa fare, ma ad un tratto tra la gente è apparsa una bellissima ragazza bionda con gli occhi azzurri.
Alzò la mano e gridò: quel cucciolo è mio!!!!. Non capivo cosa stava accadendo, ma dopo aver visto che gli dava delle monete al signore ho compreso che mi aveva comprato.
Mi portò a casa sua e mentre mi teneva tra le sue braccia mi disse: Piccolo cucciolo di Corvo ho bisogno di aiuto e solo tu potrai aiutarmi!!!! Devi cercare di entrare nel castello di Camelot e trovare Artù senza farti vedere dall Arcivescovo. Certo che la fanciulla mi aveva dato un incarico molto importante e non dovevo deluderla.
Giunti a casa mi diede da mangiare e poi mi consegnò una lettera da dare a Artù. Mi raccomandò di non leggerla, ma la mia curiosità era talmente forte che riesco a leggere solo il suo nome ” Ginevra”.
Parto con un buio pesto e solo la luce della luna mi fa vedere la strada. Eccomi arrivato…..Ci sono molte guardie devo stare attento!!! Ad un tratto vedo un ragazzo con una spada, era Artù.
Scendo giù in picchiata e lui pronto con la spada in mano mi colpisce ferocemente. Cado per terra e perdo i sensi.
Non so dopo quanto tempo mi sono svegliato, ma quando ho riaperto gli occhi mi sono trovato accanto al mio compagno e con il resto della classe in pulman. Ragazzi era solo un sogno!!!!
Peccato…..Sai perchè Diario? Perchè non saprò mai cosa aveva scritto Ginevra in quella lettera.
Ciao Diario alla prossima avventura.

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