I CHIODI DI SPATAUSEN

 

I chiodi di Spatausen : Romanetto, Gianmario, Cavalli, Roberto, Brombin,  O.: Amazon.it: Libri

TITOLO:I  chiodi di Spatausen

AUTORE:Gianmario Romanetto e Robert Cavalli

CASA EDITRICE: Signum

GENERE:

LUOGO: Torino

 

 

 

RECENSIONE

A spatausen il cielo era sempre grigio e nuvoloso ed il sole si poteva vedere soltanto a luglio.

Wolfgang adorava guardare con il suo binocolo la sua città,cercando il punto dell’orizzonte.

Le case più in là erano abitate da gente ”straniera”,uomini che lavoravano come operai dalla mattina fino alla sera in una fabbrica di chiodi. Erano molto magri e a guardare davano tanta paura

Nel suo quartiere era l’unico bambino in mezzo ad un gruppo di soldati,comandati dal colonnello Weiler.

Uomo di cinquant’anni con una schiera di molti uomini strani.

Ripeteva sempre ”il nemico non mi spaventa perchè è molto lontano” però dove si trovava il nemico c’era una grande guerra.

Il padre di Wolfgang era un millitare che lavorava a Spatausen.

Un giorno Wolfgang sentì qualcuno urlare per le strade. Un soldato impazzito di nome Muller

Per questo baccano il colonnello,per poco non si rompeva le corde vocali. Da qual giorno non si fece più vedere

Per Wolfgang era molto divertente guardare quei due pezzi urlare per la strada.

Un’idea lo travolse,per terra c’era il suo pupazzo che gli aveva regalato il padre.

Lui sentì dei rumori e si rese conto che Willy era tornato. Fù operato d’urgenza da una capitano.

Wolfgang sarebbe restato con Willy, ma il caporale Horek ”l’insegnante di Tedesco” avrebbe bussato alla porta del suo appartamento.

Il mattino dopo partirono per trovare questi tre ingredienti: Una piuma,un frutto maturo ed il fumo,così si misero al lavoro.

Nel frattempo avevano già trovato la piuma e il frutto maturo. Mancava il fumo che era molto difficile da trovare.

Si recarono alla cortina del filo spinato,grande dormitorio dei soldati. Wolfgang disse che le guardie sono molto più attenti di chi entra rispetto a chi esce.

Loro cercarono di attraversarsarlo però, le guardi li videro così Wolfgang prese Willy è tornarono a casa.

Nel mentre andavano a casa trovarono un rifugio nella città degli uomini strani e si nascosero.

Un uomo lo vide ed iniziò a strangolarlo pensando fosse una guardia però,poi se ne rese conto che non lo era.

Gli raccontò che lavorava anche lui a spatausen e che il colonnello lo punì è lo mandò alla fabbrica.

Kurt seguito da Willy bussarono al colonnello dicendogli di fermare le macchine della morte perchè suo figlio era lì dentro.

Willy obedì è si recò verso le macchine. Arrivati corsero a fermarle e Wolfgang si lasciò andare. Willy lo prese e lo tirò fuori.

Ad un certo punto un colpo violento fece vibrare l’aria ed una bomba esplose vicino alla baracca di Willy

A volte gli capita di ripensare alla sua Germania,lasciata trent’anni in dietro nella storia.

Wolfgang ed il suo pupazzo si dirigono in camera . Apre il cassetto dell’armadio e prende il suo binocolo.

Sulla strada si ferma una macchina millitare dove scende l’ufficiale,uguale a Weiler.

Wolfgang posa il binocolo senza dire nulla. Ripensandoci vorrebbe dire molto cose ma non ci riesce.

Il generale guarda Wolfgang e dice: ”spero che la tua maestra si ammali di nuovo perchè c’è altro da scoprire….”.

Spero vi sia piaciuto questo libro. A prestoo.????????              Volpina

 

 

 

 

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