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ciao! mi chiamo Celeste, sono una cucciola di cavallo che ama il gelato.

UN SOGNO-REALTA’ (dallo schema della ruota)

Caro diario, 

voglio raccontarti di un sogno bellissimo che ho fatto.

Era un solito martedì notte ed io stavo studiando lo stesso argomento da più di una settimana, ma ancora non lo capivo. Era molto tardi, ma non avevo tempo da perdere, ho fatto i compiti tutto il giorno e l’unico momento che avevo per studiare era quello. Domani avrei avuto l’interrogazione e dovevo assolutamente prepararmi bene. Iniziavo a perdere la concentrazione e non riuscivo a scacciare dalla testa il libro che attualmente stavo leggendo. I miei occhi stavano aperti a fatica e la mia mente si stava spegnendo. Alla fine successe l’inevitabile, mi addormentai. Ma il mio sonno era disturbato. In sottofondo sentivo qualcuno che urlava il mio nome, sempre più forte, aprii gli occhi, ma non mi trovo nella mia camera, dov’ero? Ci vuole un po’ realizzare che mi trovavo a Hogwarts e davanti a me c’era la professoressa Mc Granitt, furiosa, che stava strillando perché non mi ero presentato alla sua lezione del mercoledì mattina di Trasfigurazione. Non lo stavo neanche ascoltando, stavo cercando di capire come ero finita lì, forse era un sogno, ma sembrava troppo reale per essere fantasia. Alla fine della strillata della Mc Granitt mi accorsi che non avevo il mio pigiama, ma la divisa dei Serpeverde. Non so esattamente come, ma riuscii a trovare il mio dormitorio e a prendere la borsa con i libri e l’orario. La giornata continuò e alla sera, prima di andare a dormire, il professor Silente, nella Sala Grande , raccomandò tutti di non uscire dai propri dormitori, severamente sorvegliati, per evitare di incontrare nei corridori Sirius Black. Ma non sapevo neancora che la mia giornata non era ancora finita, infatti, quando rientrai in dormitorio trovai il capitano della squadra di Quiddich dei Serpeverde, Marcus Flint, che mi aspettava impaziente perché mancavo solo io agli allenamenti di Quiddich quotidiani del mercoledì notte. Un po’ stupita di far parte della squadra di Quiddich mi andai a cambiare e, più tardi, salii per la prima volta su una scopa volante. Era molto strano non appoggiare i piedi a terra , ma cercai di non farlo notare troppo. In fondo non era così difficile, anzi mi sembrava di averlo fatto tante altre volte. Finiti gli allenamenti ero sfinita e rientrata nella sala comune mi addormentai subito. La settimana andò avanti normalmente, almeno per gli altri, a nessuno faceva strano la mia presenza, come se ci fosse sempre stata, ma una mattina gelida di dicembre, durante la lezione di Storia della Magia del professore Cutbben Fuf, Hermione, che era seduta di fianco a me e che stranamente non stavo seguendo la lezione, mi chiese come era andato il mio viaggio a Londra. Non gli risposi subito, stavo cercando di capire a che viaggio si riferisse. Rimasi a fissare il libro di Storia della Magia per qualche secondo e poi gli dissi : “Bene “. Lei rimase un po’ spiazzata dalla mia risposta, forse si aspettava che gli dassi qualche dettaglio in più su quello che ero andata a fare a Londra.

Ormai erano passati, anzi volati, tre mesi, e le giornate erano molto più soleggiate e piacevoli.  Hogsmade era bellissima e i negozi erano pieni di oggetti di ogni tipo. Mielandia aveva delle caramelle buonissime e Zonko degli scherzi strepitosi. L’anno scolastico era quasi giunto al termine e gli esami erano vicini, ma non mi preoccupavo tanto, a differenza di Hermione che aveva già iniziato a studiare. Non mi sarei mai aspettata di essere amica di Potter, sapendo i pregiudizi che aveva nei confronti dei Serpeverde, lui stesso mi raccontò il suo piano segreto per catturare Black, anche se sapevo già come sarebbe andata a finire, appoggiai la sua idea senza aggiungere nulla. Quella stessa sera stavo tornando dalla biblioteca quando vidi una figura nera muoversi nell’ombra. Con la bacchetta posta davanti a me, accesa come una torcia, andai a controllare cosa stava succedendo e vidi Sirius Black in persona che stava cercando qualcosa, o qualcuno. Mi ritrassi dietro un angolo e rimasi ad osservare la scena senza fiatare. Dal corridoio opposto stavano arrivarono Harry, Hermione e Ron. Con molta attenzione li raggiunsi e gli spiegai l’accaduto. Hermione propose subito di andare a chiamare un insegnante, ma  Ron e Harry si lanciano in una sfrenata corsa all’inseguimento di Black, seguiti da Hermione che, prima di rincorrere Harry e Ron, mi disse di andare a chiamare un insegnante. Io inizio a vagare per i corridoi in cerca di un docente, e per mia sfortuna trovai solo Piton e gli raccontai tutto. Lui mi intimò di tornare nella Sala Comune e di non farne parola con nessuno. Piton si incamminò verso l’ingresso e io rimasi lì fino a quando la sua sagoma non scomparve nella notte. Il giorno seguente, nella Sala Grande, Silente diede la notizia che Sirius Black era stato catturato, per poco. Proprio durante quel pomeriggio Black era evaso dalla sua cella, e nessuno , apparte me, Harry, Ron, Hermione e Silente, sapeva come aveva fatto.

L’ultima sera passata a Hogwarts fu indimenticabile, ma quando mi svegliai mi trovavo ancora in camera mia, con il libro nelle ginocchia e la luce del sole che mi riscaldava la faccia. Era stato tutto un sogno, ma un sogno bellissimo che non dimenticherò mai.