TITOLO: Sopravvissuta ad Auschwitz
AUTORE: Emanuela Zuccalà
CASA EDITRICE: Intimità
LUOGO: Milano
ANNO: 2017
GENERE: Romanzo Autobiografico
(stampa speciale)
<< Migliaia, anzi milioni di volte mi sono chiesta perchè sono sopravvissuta alla Shoah. Ma non c'è risposta. Potrei dire che Dio mi ha tenuto una mano sulla testa, ma perchè a me e non alla compagna che mi dormiva accanto? Non è questa la spiegazione. Non posso che pensare a un caso: ognuno di noi ha un destino scritto da qualche parte. Ad Auschwitz io volevo essere invisibile, facevo di tutto per diventarlo. E forse ci sono riuscita davvero.>>
Con queste parole Liliana Segre introduce il suo ricordo della Shoah. Per lei è stato un periodo durissimo come per tutti gli altri ebrei deportati in qualche campo di concentramento o di sterminio, ma Liliana aveva solo tredici anni. Colpevole solo di essere nata ebrea, fu prima rinchiusa nella prigione di San Vittore e successivamente deportata ad Auschwitz insieme al padre che purtroppo non fece più ritorno. Lei era il numero 75190 che porta ancora adesso sul braccio sinistro. Era il "pezzo" fünf-und-siebzig-ein-hundert-neunzig. Anzichè finire subito alla camera a gas, venne sfruttata come lavoratrice. Molti di noi sicuramente non conoscono la così detta :"Marcia della morte". Beh, è una marcia che erano costretti a sopportare gli ebrei da un lager all'altro, perchè quando i tedeschi stavano perdendo la guerra dovevano nascondere i numerosi crimini compiuti e credevano di risolvere il tutto con una fuga. Per molti, però la fatica era eccessiva e non riuscirono ad arrivare alla meta prevista. In questo racconto, non vengono esposti solo i fatti, ma anche alcune emozioni e stati d'animo di ciò che è stato vissuto nei campi di sterminio e anche al ritorno da Auschwitz.
Sicuramente questo libro non fa venire a tutti voglia di leggerlo, anzi, forse sarete stanchi di sentir parlare di cose come Shoah, deportazione, e tragedie varie. Vi posso capire, anche io non ero proprio entusiasta all'idea di sentir ribadire :"Per non dimenticare, perchè certe cose non si ripetano…" , ma questo è un racconto che merita veramente di essere letto, almeno per fare un favore alla Signora Segre che vuole raccontare e trasmettere la sua storia specialmente a ragazzi e insegnanti.
Saluti da Macchietta.