Due fratelli avevano un padre detective che gli aveva assegnato un caso.
Il caso era quello dei falsari che hanno contraffatto la Magnacarta, una carta per i milionari, e i due fratelli devono risolvere il caso con l'aiuto di due loro amici e un cane, rischiando la vita e facendo campeggio.
Un tizio viene trovato svenuto in mezzo ai boschi su una pista di montagna, con sul collo gli inconfondibili segni del morso simile a quello di un animale o del vampiro.
Il vampiro in questione sembra non essere provvisto di ali membranose e non dormire affatto a testa in giù. Ma è facile che si muova in automobile, che gli piaccia la violenza, e che al sangue preferisca di gran lunga gli zaffiri e ogni altra sorta di pietre preziose.
E che infine si riveli per un animale assai più pericoloso del suo tanto denigrato fratello dalle lunghe zanne.
Anche perchè quest' ultimo di solito non gira armato di fucile o di pistola.
Anche i ragazzi furono colpiti dal vampiro e da altri tanti dispetti fatti dai falsari, ma riuscirono a risolvere il caso.
Una cosa che mi è piaciuta molto è quando uno dei falsari aveva distrutto la chitarra di uno dei fratelli e loro per vendicarsi rubarono la loro chitarra, ma i falsari arrabbiati della vendetta dei fratelli innescarono una lotta e i fratelli con gli amici scoprirono che all' interno della custodia della chitarra dei falsari non c'era lo strumento ma dei zaffiri.
Lo consiglierei a chi piacciono i gialli, i colpi di scena e suspense.