HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE

Ciao a tutti, spero che stiate passando delle belle vacanze, stando molto attenti, comunque oggi vi voglio descrivere il libro che ho appena finito di leggere. Ovviamente molti di voi lo conosceranno già e avranno già visto il film, spero che vi sia piaciuto quanto e piaciuto a me.

 

TITOLO= Harry Potter e la pietra filosofale

AUTORE= J.K. Rowling 

CASA EDITRICE= Salani Editore

ANNO DI PUBBLICAZIONE DELLA PRIMA EDIZIONE= 1997

ANNO DI PUBBLICAZIONE DELLA NUOVA EDIZIONE= 2020

TRADUZIONE= M. Astrologo 

TRAMA=

Questo libro è il primo di una lunga saga che racconta le avventure di un giovane ragazzo mago, rimasto orfano per colpa del più potente mago oscuro che uccise i suoi genitori salvando, per qualche sconosciuto motivo, il piccolo neonato Harry. In seguito a questo accaduto tutto il mondo magico venne a conosce il nome del “sopravvissuto” (Harry Potter) che in poco tempo divenne una leggendaking . Nel frattempo Harry non se la passava altrettanto bene. Quando la casa dei Potter venne distrutta dal Mago Oscuro, Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts 🏰   e il mago più potente del momento, ordinò al sue fedele guardacaccia, Hagrid, di portare il piccolo neonato dagli unici parenti che aveva, la peggior stirpe di babbani (senza poteri) che il mondo abbia mai conosciuto, i Dursley. Harry passò con loro undici lunghi anni della sua vita. Gli zii di Harry lo tenevano chiuso in uno sgabuzzino sotto le scale, perché si vergognavano di lui e della sua famiglia. Infatti la signora Dursley era la sorella della madre di Harry, ma le due non si parlavano da anni. . Harry, intanto, era costretto a sopportare un grosso, brutto e antipatico cugino, il figlio dei Dursley, Dudley che a scuola, e a casa, non faceva altro che bullizare Harry facendolo rimanere solo e senza amici. La storia inizia una mattina nuvolosa e cupa, ☁ come tutte le atre mattine, che non fa assolutamente pensare alle stranezze che da li a poche ore sarebbero successe. Come ogni mattina Zia Petunia svegliò Harry battendo sulla porta dello sgabuzzino e urlandogli contro. Finita la colazione il signor Dursley intimò a Harry di andare a prendere la posta. Harry andò alla porta e prese le buste che erano buttate sul tappeto d’ingresso. Sfogliandole Harry notò qualcosa, c’era una busta per lui, nessuno gli aveva mai scritto. Si sedette al tavolo, appoggio la posta e iniziò a fissare la busta???????? . Nel retro l’indirizzo, molto specifico, era scritto con un inchiostro verde smeraldo . Harry non fece in tempo a girare la busta che suo Zio gliela levò di mano. Ovviamente Harry non vide più la busta. Le lettere continuavano ad arrivargli, quindi Zio Vernon decise di andarsene da Private Drive. Guidarono per molti giorni e altrettante notti per andare a finire in una baracca in un isola in mezzo al mare con alcune provviste e un fucile. Zio Vernon era convinto che lì nessun gufo li avrebbe trovati, ma si sbagliava, perché quella stessa notte Hagrid stesso andò a prendere Harry in quella baracca dimenticata dal mondo. Quella notte Harry non chiuse occhio, aveva scoperto che lui era diverso dagli altri, non era come suo cugino, lui era un MAGO. Il giorno seguente i due amici si diressero, con i mezzi pubblici, al Paiolo Magico, un bar che solo i maghi conoscevano. Lì Harry venne accolto da svariate strette di mano .appl Tutti conoscevano il suo nome, ma Harry non conosceva nessuno. Finite le chiacchierate, i due si diressero nel retro del bar per poi entare in un paesino con tanti vicoli illuminati dal sole, con tantissimi negozi e gente vestita in modo strano. Per Harry era tutto nuovo. La prima tappa era la Gringott, la banca dei maghi. Una banca diretta solamente da Goblin, degli esseri moto bassi e con delle mani giganti. Scesero in una grotta con un carrettino che schizzava da tutte le parti, fino ad arrivare in una camera piena zeppa di monete💸 . Harry ne prese prese un bel po’ e poi si direressero in un altra camera. Harry sbirciò, quel che riusciva, ma vide solo un pacchetino. Finiti gli acquisti Hagrid riaccompagno a casa Harry e gli diede il biglietto dell’Hogwarts Express. Il giorno della partenza I Dursley lo lasciarono davanti alla stazione ed il cuore di Harry iniziò a battergli fortissimo quando lesse il biglietto. Iniziò ad aggirarsi per la stazione e grazie a una famiglia di maghi con i capelli di rossi riuscì a trovare l’entrata e a sedersi sul treno. Nella cabina di Harry c’era anche un ragazzino, quello che aveva incontrato all’entrata del binario 9 3/4. La scuola era bellissima e gigantesca. La sala grande era illuminata da delle candele a mezz’aria ed era piena di alunni più grandi di Harry. Finito lo smistamento, la cerimonia iniziale dove si utilizza un cappello parlante che ti smista in una delle quattro casate, Harry si diresse nel suo dormitorio, Grifondoro, e si addormentò. Mentre i giorni si susseguono con nuove e stravaganti esperienze Harry approfondisce l’ amicizia con Hermione  e Ron e con loro affronta la prima avventura. Durante un giro notturno per il castello, di nascosto dai professori e dai sorveglianti, i tre si imbattono in un cane a tre teste 🐶 messo a protezione di una botola. Scampati al pericolo vengono a sapere da Hagrid che il cane è lì per proteggere una pietra filosofale molto potente.Nei giorni successivi Harry si imbatte in un essere incappucciato che si nutre del sangue degli unicorni. L’essere si scaglia sul maghetto che viene salvato da un centauro. Harry capisce che l’essere è Voldemort. Passano altre settimane di lezioni, scoperte e giochi magici. Verso la fine dell’anno scolastico i tre maghetti  scoprono che uno dei loro professori, Piton, ha trovato il modo per superare il cane a tre teste e avvicinarsi quindi alla pietra filosofale. Decidono di fermarlo, lo seguono dentro la botola e affrontano una serie di prove prima di arrivare alla pietra. Solo Harry in realtà riesce ad arrivare alla fine del percorso e scoprire che non è Piton colui che vuole rubare la pietra bensì un altro professore, Raptor, che è in realtà posseduto da Voldemort. Harry riesce ad uccidere Raptor e a rendere Voldemort ancora una volta un essere senza corpo. Lo scontro però è talmente intenso che il maghetto sviene. Si risveglia alcune ore dopo in infermeria dove trova il volto bonario e intelligente del preside della scuola: il grande mago Silente che spiega ad Harry perché Voldemort non è riuscito ad ucciderlo. Il motivo è semplice e misterioso, il maghetto ha una protezione magica 💕 attorno a sé che la mamma Lily gli ha lasciato prima di essere ucciso.Una volta che si è rimesso Harry può assistere alla premiazione di fine anno provando la gioia di vincere con la sua casa del Grifondoro la Coppa delle Case. La sua felicità è al culmine e se anche dovrà tornare dagli zii per le vacanze è consapevole del fatto che lo aspetta un altro anno scolastico a Hogwarts. 

Questo libro mi è piaciuto molto, anche se è una traduzione diversa rispetto a quella originale questa saga non smetterà mai di stupirmi.

Tantissimi saluti I Love You

Celeste 

 

9 pensieri su “HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE

  1. blaze

    Ciao Celeste, ci sono alcuni errori nel testo:

    – è piaciuto lo hai scritto senza accento;

    – gliela va tutto attaccato;

    – carrettino va con due R;

    – hai scritto era illuminate invece di era illuminata;

    – mezz’ aria lo hai scritto senza apostrofo;

    – hai scritto essere ucciso invece di essere uccisa.

    Comunque la storia è spiegata molto bene.

  2. lion

    Ciao Celeste volevo dirti che adoro il tuo riassunto, è spiegato molto bene, ma ci sono alcuni errori.

    Anche io in questa quarantena ho scoperto questa saga, che mi affascina molto.

    Sono felice che l’abbia scoperta anche tu, saluti Lion.

Lascia un commento