OLEG MANDIC L’ULTIMO BAMBINO DI AUSCHWITZ

OLEG MANDIC

Titolo :Oleg Mandic , l’ultimo bambino di Auschwitz

Autore: Roberto Covaz

Genere: Biografia

Editore: Roberto Covaz Edizioni biblioteca dell’immagine

Anno di pubblicazione: Gennaio 2016

 

   Trama:

Questo libro narra la storia biografica di un bambino Istriano di 12 anni finito in un campo di concentramento durante il periodo della guerra dopo aver conosciuto il carcere assieme alla sua famiglia . E’ l’ultimo ad uscire vivo da Auschwitz il 2 marzo del 1945 liberato dall’Armata Rossa.

Oleg nato nel 1933 ha frequentato fino alla prima media le scuole Italiane ad Abazia in Croazia,al tempo Jugoslavia.  Dopo essere uscito da Auschwitz ha terminato le medie a Belgrado e a Zagabria e poi si è l’aureato a 25 anni in giurisprudenza prendendo la lode.

Il libro racconta i momenti in cui lui e la sua famiglia vengono arrestati e messi in carcere a Fiume nel maggio del 43 ,prima della deportazione in un momento in cui l’Italia crollava in un armistizio durante la seconda guerra mondiale a favore dei tedeschi. Il nonno , avvocato e politico durante la ricostruzione di un nuovo stato sui resti dell’impero Austrungarico in Russia ,si stabili’ ad Abbazia nel 1920 , e nel 43 dopo il crollo dell’Italia si uni’ ai partigiani di Tito assieme al padre anche lui avvocato per contrastare i tedeschi . Il nonno , noto personaggio fu’ nominato adirittura  reggente ,cioe’ Capo dello Stato provvisorio del regno della Jugoslavia fino alle votazioni nazionali che fecero diventare una repubblica il nuovo stato jugoslavo nel 44, Abbazia che a quei tempi era Italiana nel 43 era presidiata dall’esercito italiano per difenderla vista la vicinanza al confine tedesco, ma dopo la caduta italiana , i militari tornarono alle loro case lasciando le armi alle forze partigiane, uniche rimaste a contrastare le armate tedesche. Il 15 maggio del 1943 il nonno ed il padre sono scappati da casa per unirsi alla resistenza partigiana e Oleg è rimasto con la nonna e la mamma. I tedeschi  che sapevano che il nonno e il papa’ erano contro di loro  ,spesso perquisivano la casa in cerca di loro o di qualcosa che li aiutasse a scovarli o magari incriminare le due donne rimaste. Una giornata particolarmente sanguinosa ad Abbazia,  dove i tedeschi hanno ucciso quasi 300 persone , la sera prelevarono la famiglia Mandic e la portarono in carcere in una cella assieme a molte altre persone. il giorno dopo sono stati tutti caricati su dei vagoni e alla radio Inglese si sente chiaramente il cognome del nonno che riporta di essere il capo del comando partigiano.da quel momento era chiaro che per la famiglia non c’era piu’ scampo .Furono portati in un altro carcere a Trieste e rimasero circa due mesi mentre i tedeschi cercavano di avere informazioni sugli uomini. Il 10 luglio del 44 nella serata tutta la famiglia viene portata nuovamente alla stazione centrale per essere inviata al campo di concentramento su dei vagoni bestiame. Il racconto del viaggio fa capire cosa provava la povera gente deportata , ammassata in vagoni senza acqua per lunghi periodi ,molto peggio di animali. Ancora piu’ orribile e’ la storia ben raccontata sul campo di concentramento e la vita che si svolgeva lì . Le persecuzioni degli SS , le fucilazioni ed i forni crematori fanno rabbrividire il pensiero di tutta quella povera gente che ha dovuto vivere quei momenti ed Oleg passa tutta la vita a raccontare e testimoniare quello che succedeva.’. Acqua non potabile , caldo , assenza di cibo e numero tatuato nell’avambraccio per essere identificati anche per i bambini come Oleg. Per capire meglio questo libro bisognerebbe bene la  storia della seconda guerra mondiale ma comunque e’ molto descrittivo anche sul momento storico di quegli anni, e l’autore riesce a spiegare il tutto bene anche per chi non ha conoscenza sulla seconda guerra mondiale ed i confini geografici di quel tempo, sulla Germania Nazista ed i venitmila campi di concentramento e istituti di detenzione che ha costruito e soprattutto per quale motivo lo ha fatto. Questi luoghi furono costruiti nella sola Germania e dovevano essere utilizzati per rinchiudere i “nemici dello stato”, comunisti, socialisti, social-democratici oltre che omosessuali, zingari, rom e testimoni di Geova oltre tutti quelli associali o derivanti cioe’ coloro che non appoggiavano il governo e cercavano di deviare anche altri. L’annessione dell’Austria nel 38 e l’invasione della Polonia ha prodotto che vi furono costruiti altri centri anche in questi stati , per condurre a lavori forzati ed esperimenti medici tutti i soldati resi prigionieri. La direzione ed il mantenimento di questi campi di concentramento era affidata alle cosi’ dette SS , un reparto speciale delle forze Naziste Tedesche. La Polonia era il paese con la piu’ alta percentuale di popolo ebraico  considerato una razza diversa e durante il 41 molti campi di concentramento si trasformarono in campi di sterminio per la distruzione di massa della popolazione Ebrea. Si contano circa tre milioni di morti uccisi prima con il gas all’interno di apposite stanze poi cremate in appositi forni.  Ad Auschwitz vi erano 4 camere a gas che uccidevano circa seimila persone al giorno. Solo un piccolo numero di pesone che vennero imprigionate riusci’ a salvarsi, tra cui Oleg che ha portato fino ai giorni nostri queste drammatiche verita’.

Questo libro mi è piciuto moltissimo anche se l’ ho trovato abbastanza difficile, perchè parlava di argomenti che non ho ancora studiato e che ho trovato difficile da capire. In alcune cose ho dovuto chiedere spiegazioni ai miei genitori. Se penso a come hanno vissuto in quei campi di concentramento èrovo una grande tristezza. Sono morte persone innocenti e bambini come noi. Consiglio di leggere questo libro soprattutto perchè fa riflettere molto sulla discriminazione di razze e sulla cattiveria delle persone.

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11 pensieri su “OLEG MANDIC L’ULTIMO BAMBINO DI AUSCHWITZ

  1. nixa

    Ciao Corvo, dopo la virgola di Croazia ci và lo spazio, dove c’è scritto 43 non ci và lo spazio prima ma dopo. Anche nonno, Russia, poi uni’ non va scritto così va scritto unì, reggente hai sbagliato a mettere la virgola e molti altri errori

  2. escobar

    Ciao Corvo , anche se ho notato vari errori , devo farti i miei complimenti , perchè è  un libro molto impegnativo sia nel leggerlo , che raccontarlo . Il mio sogno sarebbe quello di poter  andare un giorno con la mia famiglia di cuccioli a visitare con una guida Auschwitz , un bacio da Escobar , ciaooo 

  3. lion

    Ciao Corvo, anch’io come i miei compagni cuccioli, ho riscontrato alcuni errori, comunque bel testo, e anche se già detto, neanche io penso sia stata una lettura così semplice, perchè questo tipo di libri ti stringono il cuore.

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