La prode Matilde e il flauto d’argento

TITOLO: “La prode Matilde e il flauto d’argento”

ANNO: 2014

AUTORE: Gandalf

CASA EDITRICE: La mia

Faëdenor era una delle poche contee di Balladin a non essere finite sotto il dominio dell’esercito del Signore Arcano.

Troll,orchi,nani e anche i maghi di Aldward si erano sottomessi.

A Faëdenor gli uomini e i Fabun,popolazione di maestri d’ armi,vivevano pacificamente,e gli uni difendevano gli altri. Era l’ottavo mese del quarto anno della dodicesima decade dalla cacciata dei Fadken,popolazione originale del luogo;quando il potente esercito del Signore Arcano invase Faëdenor,distruggendo tuuto e tutti.

Così la rigogliosa contea cessò di esistere.

Si salvarono solo due giovani:Matilde,figlia di Nedar,maestro d’armi,era una ragazza molto coraggiosa,dai lunghi capelli,scuri come i suoi grandi occhi,molto legata legata al suo fido destriero.

Ragnar,figlio del conte  Ulfric,era un ragazzo rozzo e rissoso,dai capelli biondi e gli occhi azzurri,che non sapeva come cavarsela da solo.

Matilde lo fissò con disprezzo e gli disse:”Seguimi, dobbiamo fermare il Signore Arcano.”. Ragnar obbedì.

Arrivarono ad una fucina,dove cinque nani-fabbri di Stainjur lavorano senza sosta:Durin, Ibun, Malagad, Frar e Thror.

“Le armature!” Disse Matilde con tono seccato.

“Sono pronte”disse Thror.

Ragnar era stupito e confuso,ma seguì Matilde.

“Andiamo” disse Matilde.

Dopo altre due ore di cammino,si fermarono in una stalla,dove vi erano alcune strane creature,con loro c’era anche Durin, anzi, Durin XIII, Principe dei Nani, che aveva voluto seguirli dopo aver appreso la loro missione.

“Cosa sono questi?” chiese Ragnar a Matlide.

“Esnad. Prendine uno e ripartiamo”Replicò con tono fermo.

“Sembrano dei purosangue”Osservò Ragnar. “Vero?”

“Si”,disse Matilde;”Vuoi un applauso per questa acuta osservazione?”Chiese con tono seccato.

Ragnar proseguì senza più aprir bocca.

Senza imprevisti,giunsero fino ad una foresta,e dovettero attraversarla.

Ad un tratto si fermarono,sentando una bizzarra canzone:

“Ehi dol,bel dol,suona un dong dillo! Suona un dong! Salta ancor!Salice bal billo!

Tom Bom,Bel Tom,Tom Bombadillo!”

“E questo da dove salta fuori?”Chiese Ragnar preoccupato.

“Non mancare di rispetto a Tom Bombadil”Lo ammonì Matilde”Ci aiuterà”.

“Forestieri,dove ve ne andate?”Chiese Tom Bombadil con fare gentile.

“Andiamo alla roccaforte del Signore Arcano!”Rispose Matilde.

“Mhh..ho qui qualcuno che vi aiuterà.” Disse Tom, “Gildor!”Chiamò a gran voce.

“Eccomi”,disse.

“Guida questi forestieri nella loro impresa,fa del tuo meglio. Addio gente!”

“Salve, sono Gildor Inglorion, sono l’ultimo degli Alti Elfi dell’Occidente, per servirvi!”

“Dobbiamo andare alla roccaforte del Signore Arcano”, spiegò Matilde.

“Allora seguitemi.” disse Gildor, “vi guiderò sino alla sponda nord del fiume Gwathlò, e lì, se non avrete più bisogno dei miei servigi, me ne andrò.”

“Bene, muoviamoci.” disse Matilde.

Quella sera, Gildor iniziò a raccontare la sua storia. “Sono nato 3500 dei vostri anni mortali fa, nel regno di Menegroth, che ora non esiste più. Mio padre era Inglor, fratello del re Tinwë. Quando i Nani distrussero il regno, Tinwë fu ucciso, così come mio padre e mia sorella Amarië. Io fuggii inseguito da un folto gruppo del Popolo Rachitico…” Durin allora intervenne: ” Come ti permetti! Popolo Rachitico? Ma rachitica sarà tua sorella!”. “Come osi, Palla di Fango, Infima Creatura!” detto questo, Gildor gli tagliò la barba con la sua spada.

Proprio in quel momento arrivarono gli Orchi, a cavallo di lupi. “Yrch!” mormorò Gildor. “Rakhash!” disse invece Durin. “No yrch.” disse Gildor. “No rakhash.” disse Durin. “Ne discuterete dopo!”, disse Matilda, mentre con la spada mozzava la testa a un grosso orco. Allora Gildor estrasse la spada e trafisse due orchi con un solo fendente, mentre con la lancia ne infilzava tre. Durin con l’ascia azzoppava i lupi, e Matilde finiva gli orchi con la spada. Quando il combattimento volgeva a termine, Gildor era sato ferito a un braccio, e aveva lasciato cadere la lancia, che aveva colpito il piede di Ragnar. Si svegliò di soprassalto con un urlo di dolore e cadde a terra di nuovo, trammortito da un orco. Matilde allora corse a medicarlo mentre Gildor e Durin mettevano in fuga gli altri orchi.

“Sei stato fondamentale,come sempre!” Disse Matilde a Ragnar con tono beffardo.

“Allora,stavo dicendo…”Disse Gildor a Durin con fare minaccioso.

“Smettetela,dobbiamo arrivare al fiume a Gwathlò prima dell’alba” Li riprese Matilde.

Così si incamminarono,con Durin e Gildor che litigavano e Matilde che, con un carretto portava avanti Ragnar,arrivarono al fiume.

Lì c’era uno strano eremita con un flauto d’argento,che,vedendo Gildor disse:”Inglorion! Cosa ti porta qui?”

“Lindir,fratello…”

“Non chiarmarmi così,ma Magnus,il cantore.Fuggendo da Nord,dov’ero l’ultimo elfo,ho cambiato nome”

“Questi forestieri hanno bisogno del tuo flauto!” Disse Gildor.Matlide annuì.

“certamente,se mi concedete di venire con voi”. Matilde acconsentì, e gli chiese di suonare.

Magnus,siccome dovevano passare all’altra sponda,emise un lungo Sol, e si formò un ponte su cui passarono.

Gildor era rimasto con loro;continuando a discutere con Durin.

Arrivarono nell’Altopiano dell’ Est,dove c’era la roccaforte del Signore Arcano.

Magnus suggerì a Matilde:”Suonando un Sol con questo flauto,appare l’oggetto a cui pensi,con un Fa fai addormentare ogni creatura e con un Re rivolti un esercito contro il suo Signore.” Detto ciò,sparì,e con lui tutte le loro spade,lance e asce.

Vennero subito attaccati dall’esercito del Signore Arcano,guidato da Shagrath,re degli orchi.

Matilde,dopo aver maledetto Magnus,escogitò un piano:prima,con un Re rivoltò l’esercito contro la roccaforte,e con un Sol fece apparire armi per lei,per Ragnar,Gildor e Durin.

Il Signore Arcano,vedendo questo,tentò la fuga,ma alle sue spalle comparve Magnus, che lo incatenò e lo portò fuori dalla roccaforte; lì Matilde gli mozzò la testa.

Così divenne Regina di Balladin , Ragnar divenne Conte di Faëdenor, a Sud,Gildor a Ovest e Magnus a Nord e Durin a Est.

Ringrazio mio fratello per supervisione e correzione e Glados per nessun motivo,però mi sta simpatico.

Gandalf

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