diario di Tigrotta: la grande gita

  

 

Caro diario,  

l’altra mattina siamo saliti in aereo per una gita d’istruzione nella foresta amazzonica. Dopo aver scelto i posti, dato che il viaggio sarebbe stato lungo, il prof. si è messo ad interrogare. Neanche in gita si può stare tranquilli!! Visto che non ero io la sfortunata ad essere interrogata, ho cominciato a dormire. Per fortuna il prof. non si accorto di niente e poi non ero neanche l’unica. Quella mattina ci eravamo svegliati presto e infatti dormivo molto prafondamente. Circa a metà viaggio mi sono svegliata per colpa di un improvviso ruggito che ha fatto sbandare l’aereo. Il mio cuore sembrava impazzito per quanto forte batteva. Sarà bene dera un tranquillante a qualche mio compagno prima di salire in aereo!! Dopo qualche ora… finalmente arrivati alla meta! Abbiamo scoperto che dovevamo paracadutarci dall’aereo perché non c’erano piste d’atterraggio. Allora le hostess ci hanno fatto una brevissima lezione, brevissima veramente, e ci hanno buttati giù. In quel momento ero n po’ agitata ma nello stesso tempo ero anche contenta e affascinata. Era bellissimo vedere la foresta amazzonica dall’alto. Siamo atterrati in una radura, come previsto, e abbiamo aperto la cassa contenente gli zaini, che anzi si era già rotta durante l’atterraggio e tuti gli zaini si erano sparpagliati. Recuperati gli zaini ne avanzava uno. Di chi era? Era di un nostro compagno che gridava perché era rimasto incastrato incastrato su un albero col paracadute. C’è sempre un pasticcione! Quando finalmente lo abbiamo recuperato ci siamo incamminati verso l’albergo perché ormai era tardi. Però weeaplay ed io ci siamo sistemate in un albero.  

Un giorno è passato!  

Il mattino seguente ci siamo incamminati nel sentiero. Da lontano si sentivano le grida di qualche nostro compagno che era rimasto indietro. Ma insomma! Abbiamo dovuto aspettare che ci raggiungessero. C’è sempre  un ritardatario! Quando ci hanno raggiunti, finalmente, siamo ripartiti. Dopo una lunga camminata ci siamo fermati per pranzare. Era ora! In quel momento un serpentello cercava di rubarmi il panino. allora  mi sono messa a correre più veloce che potevo anche se non è servito a niente perché i serpenti non sono tanto veloci! Ah! questa mangiata ci voleva proprio! Poi abbiamo ripreso la lunga camminata. Alcune volte qualche animaletto più piccolo si faceva dare un passaggio da qualche animale più grande. Infatti anche Pinki, che è una coniglietta, qualche volta mi saliva in groppa. Il percorso era interessantissimo. Vedere piante nuove così diverse da quelle dove viviamo noiera davvero uno spettacolo. Però ci fermavamo ogni quindici metri per assicurarci che non si fosse perso nessuno. Dopo un po’ quelle ad essersi perse eravamo io e Weeaplay. Siamo diventate matte a ritrovare il resto della classe che non si era neanche accorta che mancavamo. Ci siamo perse a causa di uno sciame di api che ci ha coperto la visuale e così io sono inciampata e mi sono fatta un taglietto superficiale niente di che. Poteva farmi infezione ma si è rimarginato subito. Alla fine siamo tornate in albergo da sole e la classe era già là. Mi sono arrabbiata così tanto per il fatto che non ci avevano aspettate che ho parlato con le mie compagne solo per dare loro la buona notte. Perché non è giusto! Gli unici a cui ho continuato a rivolgere la parola a Weeaplay, Pinki e Arcobaleno. Io e Weeaplay anche questa notte abbiamo preferito dormire sull’ albero.  

Secondo giorno passato!  

La mattina ho ricominciato a parlare con tutti normalmente.  Abbiamo preparato gli zaini perché non avremo più dormito in alberrgo perché era già il terzo giorno. Dopo la colazione e dopo aver fatto e preso i bagagli, abbiamo ripreso il sentiero . Eravamo un po’ di fretta perché non erano previsti tutti gli inconvenienti successi che ci avevano fatto perdere tempo. Infatti avevamo ancora un sacco da vedere. Non stavamo camminando ma stavamo correndo e il prof. ci spiegava le cose a metà. Alla fine eravamo stremati e il prof. ci ha concesso qualche minuto di riposo in una radura sotto il sole. Quando siamo ripartiti mi sembrava che qualcuno ci seguisse…  

Anche l’ultimo giorno era passato.  

Anche se ci sono stati un po’ di imprevisti è stata una gita fantastica al cento per cento. Alla fine del percorso c’era un pullman che ci avrebbe portati all’aereoporto. Qui ci siamo accorti che eravamo uno in più. Ecco chi ci seguiva! Era un caimano che cercava di trovare una posizione comoda sul sedile. Quindi, trovato l’impostore, lo abbiamo fatto scendere. Quando è sceso eravamo uno in meno, ma gli abbiamo fatto sputare la nostra amica coniglietta! Per fortuna non si era fatta niente! In aereo abbiamo guardato le foto scattate e Weeaplay ne aveva fatta una mentre il serpente cercava di prendermi il panino. Questa gita non la dimenticherò mai e, se dovessi, basterà che rilegga queste pagine.  

Adesso ti sto scrivendo dall’aereo ma smetto perché tutti i miei compagni stanno già dormendo e si stanno chiudendo gli occhi anche a me.  

                                                                                                                                                 Comunque a domani,  

                                                                                                                                                                                             Tigrotta  

  

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